Tante voci, pochi caratteri: Twitter, Facebook e le peculiarità della comunicazione nel ventunesimo secolo

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Con il passare degli anni, l’aumento delle vie di comunicazione è diventato direttamente proporzionale a quello delle persone che sono abilitate a comunicare con il resto del mondo. il limite di caratteri è adesso di primaria importanza. Piattaforme sociali, smartphone, connessioni internet ad alta velocità e wi-fi disponibile in ogni locale pubblico rendono la comunicazione non più una opzione, bensì una necessità. La voglia di mettersi in mostra ed esprimere la propria opinione in un parco virtuale come quello di internet è una proposta assai allettante per tutti coloro che non vogliono chiudersi dentro al loro recinto e restare al passo con i tempi.

Questo sovraccarico di voci e pensieri rende però il mondo della comunicazione via etere un’arma a doppio taglio, poiché ad attirare l’attenzione di un lettore è più una frase (o addirittura concetto) accattivante che un poema ben articolato e di spessore culturale.

Qualcuno afferma che tutta questa tecnologia ci stia facendo avanzare tecnologicamente parlando, ma che intellettualmente ci stia facendo ritornare allo stato brado. A pensarci meglio, però, è semplicemente l’Uomo che si sta adattando alle necessità del terzo millennio, con conseguenti evoluzioni nel modo di comunicare e di esprimersi.

Una piattaforma sociale famosa a livello mondiale è indubbiamente Twitter. Ciò che la caratterizza è una particolarità che potremmo definire emblematica per descrivere la società odierna: il limite di caratteri concesso per potersi esprimere in un cosiddetto “post” è infatti 140, limite oltre il quale non si può sconfinare pena l’invalidità del post, e pertanto l’impossibilità a pubblicarlo. Probabilmente molti si sono chiesti il perché di questa bizzarra decisione, ma sicuramente i responsabili marketing del sito hanno afferrato il concetto: più coinciso è il messaggio, e più le sue idee sono taglienti, più attirerà l’attenzione del pubblico.

Infatti, il popolo di internet, ormai è abituato a far scorrere sotto le proprie dita decine di centinaia di notizie al giorno, rendendo qualsiasi notizia, anche la più eclatante, un insieme di caratteri senza grande significato, e quindi non degni della loro attenzione.

Ci sono però dei casi, più unici che rari, dove alcuni post, seppur brevi e magari dattilografici, hanno attirato l’attenzione di moltissimi lettori, ed in alcuni casi hanno fatto la storia del sito, e di conseguenza della cultura moderna: i cinguettii infatti, in soli 140 caratteri, sono stati inviati da zone di guerra, dalla notte degli Oscar, dalla Casa Bianca ed addirittura dallo spazio. Questi sono alcuni dei tweet che rimarranno impressi nella mente di tantissime persone, e che verranno menzionati ancora per molti, molti anni. Tutto questo sempre in 140 caratteri, ben s’intende.

L’importanza del numero di caratteri è quindi fondamentale in un mondo come quello odierno, sempre più caotico. C’è chi vede tutto questo come una specie di castrazione cerebrale, ma non pensate che ci sia bisogno di disciplinare tutti questi pensieri che vagano selvaggi per il web (e non solo) limitandoli, nel possibile, ad un cinguettio o ad una breve riga sul lato della pagina che stiamo visualizzando su internet?

In conclusione, pensiamo anche a chi di cose ne ha da dire tante, ma che forse farebbe meglio a tenersele per sé: ecco, anche in questi casi, ringraziamo la tecnologia per aver concesso a loro solamente qualche carattere dove esprimersi.

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